VERONICA MONTERISI

VERONICA MONTERISI

Veronica Monterisi classe 1988, nata a Cernusco sul Naviglio, è un’artista in costante trasformazione; sempre in viaggio, costantemente alla ricerca, il suo lavoro si fonda sulla comprensione del visibile attraverso l’ascolto dell’invisibile. L’arte per lei non è solo espressione, ma un atto di trasmutazione alchemica, un gioco tra leggerezza e profondità, una terapia per se stessa e per chi entra in contatto con le sue opere.

TECNICHE PITTORICHE

L’artista non si lega a una tecnica precisa: usa olio, acrilico, matita, penna, fotografia, e sperimenta con ogni medium che possa servire alla sua ricerca. Il suo lavoro è fluido, mutevole, come la sua stessa visione della vita. Il suo stesso corpo diventa strumento espressivo, come nel progetto “Roller Skate’s Painting”, nato dalla decisione di dipingere con i suoi pattini, trasformando il movimento in segno sulla tela.

Negli ultimi anni, grazie alla sua formazione teatrale, si avvicina sempre più alla performance e all’happening, esperienze che uniscono l’unicità del singolo alla dimensione collettiva, ridefinendo continuamente la sua ricerca.

LA RICERCA: un'evoluzione continua

L’indagine di Veronica è un viaggio nel proprio inconscio. I suoi lavori sono atti di trasformazione: processi che mettono in discussione il concetto di permanenza.

Ogni sua opera è una risposta viscerale al mondo che la circonda, un modo per elaborare esperienze profonde e riportarle alla luce in forme sempre diverse. Il filo conduttore è l’idea di impatto: l’impatto dell’individuo sulla realtà, dell’emozione sul corpo, del gesto sullo spazio.

In “Why Potatoes?”, l’impatto è rabbia e ribellione. Dopo un episodio di abuso di potere nel mondo dell’arte, dove le sarebbero state “aperte porte” in cambio di favori sessuali, Veronica rifiuta e trasforma la sua frustrazione in un atto simbolico: lancia con forma le patate che stava pelando per la cena. Quel gesto spontaneo diventa il punto di partenza di un’intera ricerca sul corpo, la materia e la denuncia sociale. Un processo che evolve su più livelli dal 2017, tramite la fotografia, utilizzando la patata come medium di protesta e resistenza.

Ma l’impatto non è solo violento, può essere anche sottile e impalpabile, come il respiro. In “Breathe”, happening nato surichiesta durante un ritiro nella natura, l’artista esplora il legame tra il corpo e l’invisibile. Su una tela bianca, i partecipanti sono invitati a lasciare traccia della loro presenza attraverso l’aria: c’è chi soffia, chi urla, chi sussurra. Un’opera che non si costruisce sulla materia, ma sulla vibrazione, sul suono e sull’interazione, trasformando il gesto più naturale e necessario alla vita in un atto creativo collettivo.

Questo desiderio di connessione tra l’individuo e il mondo si riflette anche in “CSArt – Contemporary Street Art Project”, dove l’impatto si fonde con il tempo e la natura. Veronica interviene su spazi pubblici e privati senza permesso, lasciando segni destinati a confondersi con l’ambiente e a dissolversi. Il suo obiettivo non è imprimere un’idea fissa, ma creare un dialogo tra l’azione umana e i processi naturali di trasformazione e degrado, ribaltando il concetto stesso di permanenza nell’arte.

Che sia rabbia, respiro o traccia effimera, l’arte di Veronica Monterisi è un continuo equilibrio tra istinto e riflessione, tra materia e intangibile. Un percorso in cui ogni gesto diventa un ponte tra il sé e l’esterno, tra il visibile e l’invisibile.

LE INFLUENZE

La sua ricerca è profondamente connessa alla natura e alle forme organiche. Il pensiero che guida la sua arte è la convinzione che tutto sia collegato. Il suo lavoro abbraccia il concetto di impermanenza, di effimero, di trasformazione continua.

L’arte di Veronica Monterisi è in continua espansione, un flusso di esperienze che si trasformano e si dissolvono. Dai suoi happening ai suoi progetti più concettuali, ogni opera è un passo in più verso la scoperta di sé e del mondo. 

Testo a cura di Valentina Macrì

Contatti dell’artista: