Elisa Pini
L'approccio alla pittura e l'indagine artistica di Elisa Pini
Elisa Pini, 23 anni, è una giovane artista che emerge per la sua indagine sul dualismo Essere/corpo, affrontando temi che danno adito a svariate riflessioni in ambito filosofico. Una ricerca in continua evoluzione, plasmata nel pittoricismo ma che lascia spazio alla sperimentazione di svariati linguaggi artistici.
Conclusi gli studi di secondo grado all’istituto Fabio Besta di Milano, intraprende il percorso di Belle Arti all’Accademia di Brera (MI). Se in prima istanza la sua propensione per l’arte è velleitaria, avvicinandosi agli ambienti accademici comincia a maturare una nuova concezione, e inizia a farsi strada in lei il pensiero che la sua passione possa diventare un lavoro a tutti gli effetti.
La sua inclinazione per l’arte è vocazionale, il suo approccio al disegno è di natura spontanea, nasce infatti con un interesse iniziale verso il tatuaggio.
Il punto nodale del suo progetto artistico consiste nello studio del corpo, concepito come mezzo di comunicazione con il mondo, e la sua profonda connessione con l’Io, in qualità di coscienza autodeterminata, Essere pensante escluso dalla dimensione spirituale alla quale, di norma, lo si associa.
Tecniche, influenze artistiche e caratteristiche della pittura di Elisa Pini
Nelle sue opere aloni dalle leggiadre trasparenze si insinuano nelle trame della tela, dal loro incontro e scontro nascono forme massive che restituiscono anatomie femminili dall’accezione universale, dei veri e propri archetipi di organismi femminili nella loro essenza materiale.
I corpi vengono colti nel loro fluire e impressi su tela, senza peso, scevri di una forma definita, veri e propri frammenti congelati nel tempo e sottratti all’inesorabile annichilimento, a cui sarebbero sottoposti dal fattore temporale che permea la realtà.
Al contrario della struggente gravosità fisica che può suggerire la raffigurazione della carne, questi organismi assumono la leggerezza come valore intrinseco, sottraendo le immagini dalle accezioni erotiche o sentimentali spesso legate al corpo.
Lo studio concettuale alla base delle opere è accurato, in continua evoluzione e come ogni indagine filosofica sempre aperto a nuovi approfondimenti e risvolti inaspettati.
Accostata al progredire della ricerca teorica, anche il processo artistico sembra seguire un’incessante trasformazione grazie all’utilizzo di diverse tecniche: dall’inchiostro della penna per i suoi disegni, si spinge verso altre espressioni per i suoi dipinti prediligendo le tecniche miste (vernice acrilica, pittura a olio, gessetti, acquerelli ecc.) e non esclude che in futuro possa esplorare l’ambito scultoreo.
Tra il novero di artisti cui Elisa Pini fa riferimento e in cui ripone una grande stima figurano: Jenny Saville, Francis Bacon, Miriam Cahn; artisti che lavorano sulla fisicità del corpo, chi destrutturalizzando l’anatomia umana e le sue forme a fini artistico/estetici, chi sfruttandolo come mezzo per diffondere un messaggio politico e sociale.
In conclusione, Elisa Pini si rivela un’artista di belle speranze; attraverso la sua originale impronta e la sua sensibilità nei confronti della ricerca filosofica, che confluisce nelle sue opere, offre spunti di riflessione tutt’altro che banali.
Testo a cura di Miriana Gianazza e Valentina Macrì