MATILDE PIACENTINI
Matilde Piacentini, classe 2003, è una giovane ragazza di Milano, la sua ricerca verte su tematiche quali la condizione della donna all’interno del contesto sociale e il rapporto con il proprio “Io” interiore, tramite il medium artistico del papier collé porta alla luce “Untild” il suo personalissimo progetto artistico.
LA FORMAZIONE
Matilde ha frequentato il liceo dell’International School of Milan, dove ha abbracciato per la prima volta l’arte e grazie all’esame di maturità ha potuto creare i collage che presenta.
Non ha continuato gli studi universitari ma ha frequentato il corso di Fashion Styling and Multimedia all’istituto Marangoni, Marketing all’ European School of Economics a Madrid ed attualmente sta seguendo un corso di Art Essentials alla Sotheby’s.
LA NASCITA DEL PROGETTO
Quest’idea nasce come un lampo di genio dal nulla, in vista dell’esame di maturità, dove la ragazza si è trovata di fronte ad “arte” come materia finale. Facendo brainstorming con l’insegnante di riferimento, e dopo svariati progetti bocciati (come fotografie e altri media artistici), sono arrivate alla conclusione di poter utilizzare il linguaggio artistico del collage e creare le sue opere.
Per Matilde è stato qualcosa di non previsto, capitato per caso, tra quei fogli di giornale e le loro figure si è sentita ispirata e ha trovato la sua massima espressione artistica.
LA RICERCA
La ricerca di Matilde si concentra sul suo vissuto, sul rapporto con la nonna (come vedremo in “eterea connessione”), sulla condizione della donna e di come è vista all’interno del contesto sociale. Inoltre vuole esplorare un’altra tematica importantissima, quella dell’ “io” interiore e del proprio inconscio, del rapporto travagliato con se stessi e di come dentro il tetro nero della paura possa esserci sempre il luminoso bianco dell’amore.
A tal proposito, utilizza come tecnica il tema del “bianco e nero” alternando queste immagini con figure a colori; non utilizza troppi ritagli, massimo quattro elementi e tende a concentrarli tutti nello stesso punto dell’opera per non far disperdere il concetto e l’attenzione di chi guarda.
Non è stata particolarmente influenzata né da artisti in particolare, né da filosofi, è più una ricerca su se stessa che vuole imprimere su carta; sicuramente i suoi lavori possono ricordare un po’ lo stile sbarazzino del dadaismo, forse difficile da comprendere per un occhio semplice ma decisamente geniali e stravaganti.
Matilde spera di poter rimanere e lavorare in quest’ambito artistico dopo la fine del suo corso, e chissà magari poterci offrire qualcos’altro più avanti.